Cari amici vi racconto una favola di Steiner, Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.....
C'era una volta un luogo, molto,
molto, molto tempo fa, dove vivevano delle persone felici. Fra queste persone
felici ce n'erano due che si chiamavano Luca e Vera. Luca e Vera vivevano con i
loro due figli Elisa e Marco.
Per poter comprendere quanto erano
felici, dobbiamo spiegare come erano solite andare le cose in quel tempo e in
quel luogo.
Vedete, in quei giorni felici, quando
un bimbo nasceva trovava nella sua culla, posto vicino a dove appoggiava il suo
pancino, un piccolo, soffice e caldo sacchetto morbido. E, quando il bambino
infilava la sua manina nel sacchetto, poteva sempre estrarne un…
"caldomorbido".
I caldomorbidi in quel tempo erano
abbondantissimi e molto richiesti perché, in qualunque momento una persona ne
sentisse il bisogno, poteva prenderne uno e subito si sentiva calda e morbida a
lungo.
Se, per qualche motivo, la gente non
avesse ricevuto con una certa regolarità dei caldomorbidi, avrebbe corso il
rischio di contrarre una strana e rara malattia. Era una malattia che partiva
dalla spina dorsale e che lentamente portava la persona ad incurvarsi, ad
appassire e poi a morirne.
In quei giorni era molto facile
procurarsi i caldomorbidi: se qualcuno li chiedeva, trovava sempre qualcun
altro che li dava volentieri. Quando uno, cercando nel suo sacchetto, tirava
fuori un caldomorbido, questo aveva la dimensione di un piccolo pugno di
bambina ed un colore caldo e tenero. E subito, vedendo la luce del giorno,
questo sorrideva e sbocciava in un grande e vellutato caldomorbido.
E quando era posto sulla spalla di
una persona, o sulla testa, o sul petto, e veniva accarezzato, piano piano si
scioglieva, entrava nella pelle e subito la persona si sentiva bene e per lungo
tempo.
La gente a quel tempo si frequentava
molto e si scambiava reciprocamente caldomorbidi. Naturalmente questi erano
sempre gratis ed averne a sufficienza non era mai un problema.
Come dicevamo poc'anzi, con tutta
questa abbondanza di caldomorbidi, in questo paese tutti erano felici e
contenti, caldi e morbidi per la gran parte del tempo.
Ma, un brutto giorno, una strega
cattiva che viveva da quelle parti si arrabbiò, perché, essendo tutti così
felici e contenti, nessuno comprava le sue pozioni e i suoi unguenti.
La strega, che era molto
intelligente, studiò un piano diabolico.
Una bella mattina di primavera,
mentre Vera giocava serena in un prato con i bambini, avvicinò Luca e gli
sussurrò all'orecchio:
"Guarda Luca, guarda Vera come
sta sprecando tutti i caldomorbidi che ha, dandoli a Elisa. Sai, se Elisa se li
prende tutti, può darsi che, a lungo andare, non ne rimangano più per te".
Luca rimase a lungo soprappensiero.
Poi si voltò verso la strega e disse: "Intendi dire che può succedere di
non trovare più caldomorbidi nel nostro sacchetto tutte le volte che li
cercheremo?".
E la strega rispose: "Proprio
così. Quando saranno finiti, saranno finiti. E non ne avrete assolutamente
più".
Detto questo volò via, sghignazzando
fra sé.
Luca fu molto colpito da quanto aveva
detto la strega e da quel momento cominciò ad osservare e a ricordare tutti i
momenti in cui Vera dava caldomorbidi a qualcun altro.
Di lì in poi divenne timoroso e
turbato, perché gli piacevano i caldomorbidi di Vera e non voleva proprio
rimanere senza. E pensava pure che Vera non facesse una cosa buona a dare tutti
quei caldomorbidi ai bambini e alle altre persone.
Cosi cominciò ad intristirsi tutte le
volte che vedeva Vera elargire un caldomorbido a qualcun altro. E poiché Vera
gli voleva molto bene, essa smise dì offrire così spesso caldomorbidi agli
altri, riservandoli invece per lui.
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Così anch'essi divennero più
esigenti. Tennero d'occhio i loro genitori e, quando vedevano che uno di loro
donava un caldomorbido all'altro, anche loro impararono a intristirsi. Anche i
loro genitori se ne scambiavano sempre di meno e di nascosto, perché così
pensavano che non li avrebbero fatti soffrire.
Sappiamo bene come sono contagiosi i
timori. Infatti, ben presto queste paure si sparsero in tutto il paese e sempre
meno si scambiarono caldomorbidi.
Nonostante ciò le persone potevano
comunque sempre trovare un caldomorbido nel loro sacchetto tutte le volte che
lo cercavano, ma essi cominciarono a estrarne sempre meno, diventando nel
contempo sempre più avari.
Presto la gente cominciò a sentire
mancanza di caldomorbidi e, di conseguenza, a sentire meno caldo e meno
morbido. Poi qualcuno di loro cominciò ad incurvarsi e ad appassire e talvolta
persino a morire. Quella malattia, dovuta alla mancanza dì caldomorbidi, che
prima della venuta della strega era molto rara, ora colpiva sempre più spesso.
E sempre di più la gente andava ora
dalla strega per comprare pozioni e unguenti, ma, nonostante ciò, non aveva
l'aria di star meglio.
Orbene, la situazione stava
diventando di giorno in giorno più seria. A pensarci bene la strega cattiva in
realtà non desiderava che la gente morisse (infatti pare che i morti non
comprino balsami e pozioni), così cominciò a studiare un nuovo piano. Fece
distribuire gratuitamente a ciascuno un sacchetto in tutto simile a quello dei
caldomorbidi, ma questo era freddo mentre l'altro era caldo. Dentro il
sacchetto della strega infatti c'erano i "freddoruvidi". Questi
freddoruvidi non facevano sentire la gente calda e morbida ma fredda e
scontrosa. Comunque fosse, i freddoruvidi un effetto ce l'avevano: impedivano
infatti che la schiena della gente si incurvasse più di tanto e, anche se
sgradevoli, servivano a tenere in vita gli abitanti di quel paese che una volta
era stato felice.
Così tutte le volte che qualcuno
diceva: "Desidero un caldomorbido", la gente, arrabbiata e spaventata
per il loro rarefarsi, rispondeva: "Non ti posso dare un caldomorbido,
vuoi un freddoruvido?".
E, a volte, capitava persino che due
persone a passeggio insieme pensavano che avrebbero potuto scambiarsi dei
caldomorbidi, ma una o l'altra delle due, aspettando che fosse l'altra ad
offrirglielo, finiva poi per cambiare idea, e si scambiavano dei freddoruvidi.
Stando così le cose, ormai sempre
meno gente moriva di quella malattia, ma un sacco di persone erano sempre
infelici e sentivano molto freddo e molto ruvido.
E' inutile dire che questo fu un
periodo d'oro per gli affari della strega.
La situazione peggiorava ogni giorno.
I caldomorbidi, che una volta erano disponibili come l'aria, divennero merce di
grande valore e questo fece sì che la gente fosse disposta ad ogni sorta di
cose pur di averne. In certi casi i caldomorbidi venivano estorti con
l'inganno, in altri con violenza e, quando ciò avveniva, succedeva una cosa
strana: questi non sorridevano più, sbocciavano poco e diventavano scuri.
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Un altro fatto sorprendente ancora
succedeva. Alcune persone prendevano i freddoruvidi, che si trovavano
facilmente e gratuitamente, li camuffavano ad arte con un'apparenza piacevole e
morbida e li spacciavano per caldomorbidi. Questi caldomorbidi contraffatti
venivano chiamati caldomorbidi di plastica e finirono per procurare guai
ulteriori.
Per esempio, quando due persone si
volevano scambiare reciprocamente dei caldomorbidi pensavano, è ovvio, che si
sarebbero sentiti bene, ma, in realtà, nulla cambiava e continuavano a sentirsi
come prima e forse anche un pochino peggio. Ma, poiché pensavano in buona fede
di essersi scambiati dei caldomorbidi genuini, rimanevano molto confusi e
disorientati, non comprendendo che il loro freddo e le loro sensazioni
sgradevoli erano in realtà il risultato dell'essersi scambiati caldomorbidi di
plastica.
Così la situazione si aggravava di
giorno in giorno.
I caldomorbidi erano sempre più rari
e, a volte, anche guardati con sospetto, perché si confondevano con quelli di
plastica, contraffatti. I freddoruvidi erano abbondanti e sgradevoli e tutti
pareva volessero regalarli agli altri. C'era molta tristezza, paura e diffidenza
e tutto questo era iniziato con la venuta della strega, che aveva convinto le
persone che, a forza di scambiarsi caldomorbidi, un giorno non lontano avrebbe
avuto la sorpresa di scoprire che erano finiti.
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Non aveva mai sentito parlare della
strega cattiva e non nutriva alcun timore che i suoi caldomorbidi finissero. Li
dava liberamente, anche quando non erano richiesti. Molti la disapprovavano
perché pensavano che fosse sconveniente per i bambini vedere queste cose e
temevano per la loro educazione
Ma essa ai bambini piacque molto,
tanto che la circondavano in ogni momento. E anche loro cominciarono a provare
gusto nel dare agli altri caldomorbidi quando gliene veniva voglia. I
benpensanti corsero ben presto ai ripari facendo approvare una legge per proteggere
i bambini da un uso spregiudicato di caldomorbidi. Secondo questa legge era un
crimine punibile dare caldomorbidi ad altri che non alle persone per cui si
avesse avuto una licenza. E, per maggiore garanzia, queste licenze di darsi
caldomorbidi si potevano avere per una sola persona e spesso duravano tutta la
vita.
Molti bambini comunque fecero finta
di non conoscere la legge e, in barba a questa, continuarono a dare ad altri
caldomorbidi quando ne avevano voglia o quando qualcuno glieli chiedeva. E,
poiché c'erano molti, molti bambini - così tanti forse quanto i benpensanti -
cominciò ad apparire chiaro che la cosa era molto difficile da contenere.
A questo punto sarebbe interessante
sapere come andò a finire. Riuscì la forza della legge e dell'ordine a fermare
i bambini? Oppure furono invece i benpensanti a scendere a patti? E Luca e
Vera, ricordando i giorni felici dove non c'era limite di caldomorbidi,
ricominciarono a donarli ancora liberamente?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.....
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.....
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