“Sono pronto, disse il rabbino, perché dopo tutto non mi
verrà chiesto: Perché non sei stato Mosè?, ma solo: Perché non sei stato te
stesso?”
(da un racconto di Martin Buber)
Dando uno sguardo in libreria, mi sono accorto che ci sono
tanti libri che offrono soluzioni veloci e semplici per essere persone VINCENTI
e FELICI. Sempre più persone sentono il bisogno di
leggerli e vanno in cerca di tecniche, strategie e soluzioni per mettere a
tacere il senso di frustrazione, la loro insicurezza, il poco guadagno, ecc…
Queste teorie vengono a noi da un pensiero nato in America
che definisce vincente una persona di successo e perdente una persona che non raggiunge
i suoi obiettivi. Credo che assecondare questa visione del mondo ci porti a
considerare la vita e gli altri, nostri antagonisti, forze, appunto, da vincere
e non alleati e compagni di viaggio. Il rischio è che per essere vincenti
rendiamo perdenti altre persone.
.jpg)
La persona vincente, conosce se stessa nell’autenticità,
realizza la propria individualità e quella degli altri, senza dedicare la
propria vita a fabbricare immagini ideali di sé. I vincenti non hanno bisogno
di indossare maschere per compiacere gli altri e illudere se stessi, non
nascondono i propri errori e non si lasciano schiacciare dai fallimenti, ma
reagiscono senza perdere la fiducia in se stessi e negli altri. Hanno il gusto
della vita, senza i sensi di colpa si godono i propri successi e senza invidia partecipano
di quelli degli altri.
Ma se tutti nasciamo capaci di essere vincenti, le
esperienze che possiamo vivere nell’infanzia possono contribuire a mortificare
questa nostra risorsa e quindi, a trasformarci in perdenti.
Le persone perdenti evitano le proprie responsabilità, hanno
imparato a manipolare gli altri e se stessi e si sono così abituati alla parte
che recitano da convincersi di essere in quel modo. Sono persone che parlano di se come vincenti,
si mostrano forti e di successo, ma sono ansiose, si sentono in trappola e
infelici o annoiati. Un perdente vive soprattutto nel passato, nelle occasioni
sprecate, o si aggrappa con nostalgia a situazioni di un tempo; si lamenta
della cattiva sorte e da la responsabilità dei suoi insuccessi a qualcun altro:
“se avessi fatto, se tu non fossi così, se ci fosse lavoro, se avessi avuto
genitori, marito, città… diversi. Oppure vive nel futuro, sperando in un
intervento divino, in una situazione fortuita e aspetta il principe azzurro,
aspetta che i figli crescano per…. che il marito cambi, che gli altri siano…
Così, vivendo nel passato o proiettandosi nel futuro, non
riescono a cogliere il presente, le grandi possibilità, le preziose risorse che
l’Oggi offre.
Se fino ad ora abbiamo scelto una strada, illudendoci, siamo
destinati a percorrerla per sempre? Certamente no! Ogni volta che vogliamo,
abbiamo il potere di cambiare!
Ognuno di noi può essere vincente, proprio perché, l’esserlo,
non dipende da condizioni esterne, ma da una scoperta interna. Ogni volta che
percorri un passo nella conoscenza di te, stai avanzando nella direzione del
vincente. Conoscere se stessi significa vivere con autenticità e dono la
propria esistenza. Ecco perché ho scelto di fare il counselor, per aiutare
tutti coloro che vogliono ad essere vincenti, come a mia volta sono stato
aiutato, prima incontrando un Dio che ha il desiderio che io vinca e poi dalla presenza
di altre persone.
Nessun commento:
Posta un commento