sabato 14 dicembre 2013

UNA VITA DA VINCENTE...

“Sono pronto, disse il rabbino, perché dopo tutto non mi verrà chiesto: Perché non sei stato Mosè?, ma solo: Perché non sei stato te stesso?”
(da un racconto di Martin Buber)


Dando uno sguardo in libreria, mi sono accorto che ci sono tanti libri che offrono soluzioni veloci e semplici per essere persone VINCENTI e FELICI. Sempre più persone sentono il bisogno di leggerli e vanno in cerca di tecniche, strategie e soluzioni per mettere a tacere il senso di frustrazione, la loro insicurezza, il poco guadagno, ecc…

Queste teorie vengono a noi da un pensiero nato in America che definisce vincente una persona di successo e perdente una persona che non raggiunge i suoi obiettivi. Credo che assecondare questa visione del mondo ci porti a considerare la vita e gli altri, nostri antagonisti, forze, appunto, da vincere e non alleati e compagni di viaggio. Il rischio è che per essere vincenti rendiamo perdenti altre persone.
Io preferisco considerare vincenti coloro che vivono in modo autentico, degni di fiducia, capaci di sognare e realizzare i propri sogni. In questo senso, condivido l’espressione di Buber che ho citato, perché ci fa comprendere che l’essere vincenti è alla portata di tutti.
La persona vincente, conosce se stessa nell’autenticità, realizza la propria individualità e quella degli altri, senza dedicare la propria vita a fabbricare immagini ideali di sé. I vincenti non hanno bisogno di indossare maschere per compiacere gli altri e illudere se stessi, non nascondono i propri errori e non si lasciano schiacciare dai fallimenti, ma reagiscono senza perdere la fiducia in se stessi e negli altri. Hanno il gusto della vita, senza i sensi di colpa si godono i propri successi e senza invidia partecipano di quelli degli altri.
Ma se tutti nasciamo capaci di essere vincenti, le esperienze che possiamo vivere nell’infanzia possono contribuire a mortificare questa nostra risorsa e quindi, a trasformarci in perdenti.
Le persone perdenti evitano le proprie responsabilità, hanno imparato a manipolare gli altri e se stessi e si sono così abituati alla parte che recitano da convincersi di essere in quel modo.  Sono persone che parlano di se come vincenti, si mostrano forti e di successo, ma sono ansiose, si sentono in trappola e infelici o annoiati. Un perdente vive soprattutto nel passato, nelle occasioni sprecate, o si aggrappa con nostalgia a situazioni di un tempo; si lamenta della cattiva sorte e da la responsabilità dei suoi insuccessi a qualcun altro: “se avessi fatto, se tu non fossi così, se ci fosse lavoro, se avessi avuto genitori, marito, città… diversi. Oppure vive nel futuro, sperando in un intervento divino, in una situazione fortuita e aspetta il principe azzurro, aspetta che i figli crescano per…. che il marito cambi, che gli altri siano…
Così, vivendo nel passato o proiettandosi nel futuro, non riescono a cogliere il presente, le grandi possibilità, le preziose risorse che l’Oggi offre.
Se fino ad ora abbiamo scelto una strada, illudendoci, siamo destinati a percorrerla per sempre? Certamente no! Ogni volta che vogliamo, abbiamo il potere di cambiare!

Ognuno di noi può essere vincente, proprio perché, l’esserlo, non dipende da condizioni esterne, ma da una scoperta interna. Ogni volta che percorri un passo nella conoscenza di te, stai avanzando nella direzione del vincente. Conoscere se stessi significa vivere con autenticità e dono la propria esistenza. Ecco perché ho scelto di fare il counselor, per aiutare tutti coloro che vogliono ad essere vincenti, come a mia volta sono stato aiutato, prima incontrando un Dio che ha il desiderio che io vinca e poi dalla presenza di altre persone.

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